L'Arco alpino

Le Alpi sono la catena montuosa più importante d'Europa, ubicate a cavallo dei confini di Italia, Francia, Svizzera, Liechtenstein, Germania, Austria, Slovenia e Ungheria. Suddivise in svariati sottogruppi racchiudono in sè le vette più alte del continente centrale europeo, rivestendo anche un'importanza storica, naturalistica, idrografica e turistico-economica per i rispettivi paesi.

Le Alpi iniziano a ovest del Colle di Cadibona e terminano nei pressi della città di Vienna, coprendo una distanza di circa 1.300 km. Tra Verona e Monaco di Baviera raggiungono la larghezza massima (circa 250 km), tra Cuneo e la Costa Azzurra quella minima (circa 50 km).

La cima più alta è costituita dal Monte Bianco, che con i suoi 4.810 m è considerato anche il tetto d'Europa; seguono il Monte Rosa (4.634 m), il Dom (4.545 m), il Weisshorn (4.505 m) e il Cervino (4.478 m). Altre vette importanti sono il Gran Paradiso (4.061 m), il Bernina (4.049 m), l'Ortles (3.905 m), il Monviso (3.842 m), il Grossglockner (3797 m), la Presanella (3558 m) e la Marmolada (3.343 m).

La storia del popolamento delle Alpi iniziò con la fine dell'ultima glaciazione (circa 15.000 anni fa), quando lo scioglimento dei ghiacci iniziò a rendere abitabili vaste zone vergini. Così, nella tarda preistoria i laghi prealpini ospitavano villaggi palafitticoli. Il testimone più famoso di quest'epoca è l'uomo di Similaun.

In particolare a partire dal Medioevo le Alpi hanno sempre rappresentato un territorio di vita e di attività per molte popolazioni. Questo ha lasciato il segno nel paesaggio con insediamenti isolati, come i masi, e aggregati, come i villaggi e i centri di dimensioni maggiori. Inoltre è rimasto il segno delle aperture nella copertura forestale per ricavarne arativi, prati da sfalcio e pascoli per l'alpeggio estivo degli animali. Per secoli questa fisionomia territoriale è rimasta invariata, mentre a partire dal secondo dopoguerra è iniziato l'abbandono dell'attività agro-pastorale di sussistenza e nel contempo la nascita del turismo.

Le Alpi hanno oggi una nettissima vocazione turistica. Già nel XIX secolo gli inglesi esaltavano il concetto delle Alpi come playground of Europe per l'alpinismo. Una speciale importanza per le Alpi ha il turismo associato agli sport invernali, ma anche il turismo degli amanti delle escursioni e delle arrampicate. Per molte comunità alpine il turismo è diventato praticamente l'unica fonte di reddito, a scapito delle attività tradizionali, relegate a un ruolo marginale. Gli ambientalisti e una parte degli abitanti locali temono però sempre maggiormente i danni che il turismo di massa può arrecare e invocano sempre più spesso dei limiti all'utilizzo turistico delle Alpi.

Una valida alternativa sembra essere rappresentata dall'agricoltura e da un "turismo dolce" ecologicamente sostenibile, dedito a riscoprire vallate semi-abbandonate e minacciate dall'emigrazione. Queste attività, se gestite in maniera sinergica, contribuiscono all'economia delle popolazioni originarie, mantengono e salvaguardano il territorio montano.

Le scuole coinvolte

  • I.T. Agrario San Michele all'Adige.


    Il Centro Istruzione e Formazione rappresenta una struttura didattica complessa, unica in Italia, che gestisce contemporaneamente la formazione e l'istruzione nel settore agricolo, ambientale e forestale erogata a differenti livelli di apprendimento: da quello rivolto direttamente agli agricoltori a quello universitario ed altamente specialistico.


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  • I.T.E.T. C.A. Pilati Cles.


    L'istituto tecnico e tecnologico Pilati è una scuola dinamica e moderna che fornisce allo studente una preparazione idonea per affrontare le sfide del mondo attuale. L'istituto offre diversi indirizzi di studio nel settore tecnologico ed economico.


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